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Ciao Prof!

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Un amico che non è più tra di noi e il dolore è tanto che lunico modo per esorcizzarlo è scrivere. Scrivere è terapeutico. Scrivere fa bene. Ma pubblicare non è da tutti.

Così dicevi sempre Stefano, perché tu eri il Professionista e conoscevo bene largomento. In questo inizio di agosto ci ha purtroppo lasciato un altro grande della letteratura di genere e il vuoto che lascia Stefano Di Marino sarà difficilmente colmabile.

È stato lultimo dei grandi eroi dello spionaggio dazionedegno erede di una tradizione che coglieva il meglio (e il peggio) dellaction degli Anni Ottanta. Chance Renard, il Professionista, appunto, era un eroe di quegli anni, costruito su solide fondamenta fatte di avventura e belle donne, azione ed erotismo, luoghi esotici e fuoco a volontà. Lo scriveva con lo pseudonimo Stephen Gunn perché il genere chiama sempre un nome straniero come autore. Ma Stefano era anche un ossessivo collezionista di cinema di genere, autore di saggi fondamentali, basati sullo studio, su tante letture e lunghe serate a guardare film di ogni epoca, sempre con il taccuino in mano.

Stefano era un amico e nulla mi toglierà le tante serate in pizzeria o dalla cinesina vicino a casa sua.

Stefano combatteva! Amava il Sud est asiatico con le sue tecniche e arti di combattimento e le sue magiche donne.

Stefano amava Parigi, Amsterdam e, ricordo dellultimo viaggio insieme, la Roma più popolare che gli avevo fatto conoscere.

Stefano era Milano. La Gangland dei suoi libri e questa città torna a piangere un suo grande interprete.

Stefano era la collana Segretissimo Mondadori, anche se pubblicò pure gialli, fantascienza, western, erotismo.

Stefano era politicamente scorretto e ora farà battute sagaci nel leggere i commenti di alcuni personaggi squallidi del mondo dellEditoria a cui era costretto a fare buon viso a cattivo gioco perché lui era un Professionista e Scrittore era il suo lavoro. Non poteva farne a meno. Ora ti dedicheranno, giustamente, un premio e riderai di questo.

Stefano era un gran collezionista e lo piango insieme agli amici di Bloodbuster da cui si riforniva settimanalmente.

La pandemia e i fatti della vita ci avevano allontanato nellultimo periodo ma approfitto dello scrivere, che è terapeutico, per salutarti. La tua scomparsa, in un caldo agosto (mese che odiavi), vorrei solo che fosse uno dei tanti colpi di scena.

Eravamo in attesa dellultimo film di 007, perennemente rinviato. Dovevamo andare a Londra prima che la SPECTRE ci colpisse con una pandemia. Tu eri dellidea che avrebbe dovuto essere lultimo della saga. E sarà così. Mi mancheranno quelle serate a raccontarci dei film di James Bond. Sempre le stesse cose ma ogni volta a scoprire qualcosa di più. Tu che avevi portato gli 007 di John Gardner nella collana Segretissimo. Tra poco più di un mese, andrò a vederlo e quella serata al cinema sarà dedicata a te, grande capo degli agenti segreti. 007 non sarà più lo stesso senza di te.

Ciao Prof!