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Il mio nome è Connery… Sean Connery

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Sono l’uomo che ha cambiato per sempre lo stile. Sono io che mi sono presentato a Voi con il mio cognome, il mio nome e di nuovo il mio cognome. Bond… James Bond. Sono stato un’icona del British Style anche se di questo devo dire grazie a Terence Young… Guardatemi com’ero grezzo in Scotland Yard: Sezione Omicidi e che classe in Dalla Russia con amore. Un bel cambiamento vero?

Ma io volevo essere di più. Io volevo essere l’arte e non solo lo stile. I grandi mi aspettavano. Hitchcock mi avrebbe gettato addosso le sue ossessioni e avrei trovato uno degli ostacoli più difficili proprio in quello scricciolo che si chiamava Marnie. Lumet mi avrebbe fatto partecipare a una Rapina record a New York e a un Assassinio sull’Orient Express.

E, se è grazie a me che 007 è entrato nel lessico comune, sarebbe toccato sempre a me cambiare totalmente il personaggio per farlo diventare quel comico utilizzatore di gadget degli anni Settanta. Io solo potevo permettermi di far diventare un killer spietato in un simpatico sbruffone sempre al Servizio di Sua Maestà. Io avrei aperto la strada al mio amico Roger Moore perché Si vive solo due volte e ora ci rincontreremo in una festa a tema smoking bianco. Chi lo indossava meglio tra noi due?

E poi se vi piace il petto villoso, provate a resistermi in Zardoz. Come dite? Che sembro lo zio di Borat? Volete essere insultati da un vero scozzese, da L’uomo che volle farsi Re come insegna il mio amico John Huston? Sì perché la Scozia è la mia patria e io ho sempre difeso la sua indipendenza. «È facile parlare di Scozia indipendente mentre a Edimburgo piove e si sorseggia un fresco cocktail al caldo delle Bahamas» disse un tempo un autista di autobus nella capitale scozzese.

E allora tra Robin e Marian io ho sempre preferito Il vento e il leone e, con la mia eleganza, ho sempre guardato i fatti in faccia come quella volta a Cuba in cui avrei potuto pensare che Mai dire mai.

Alla fine, non sono stato L’ultimo immortale e sono felice di ritrovare la mia amica Diana Rigg che non vedevo dai tempi di Alla ricerca dello stregone. Già, anche lei un’icona scomparsa da poco. Avrei voluto averla con me in Avengers ma Emma Peel era di anni troppo lontani.

E così, per Il nome della rosa, mi sono ritrovato pure a essere il papà di Indiana Jones! Che poi lo spionaggio non mi lasciava mai e mi sono ritrovato da La casa Russia per una Caccia a Ottobre Rosso.

Come dite? E l’oscar? Sì è arrivato pure quello, e non è così facile per chi ha interpretato 007. Gli intoccabili me lo ha portato ed era ora, prima di partire per il Mato Grosso e il Sol Levante.

E poi, alla fine, mi sono permesso di godere ancora delle curve sensuali di Catherine Zeta Jones in Entrapment. La mia in fondo è stata una vita assolutamente On The Rock e ho conosciuto così tante persone meravigliose da poter dire di aver vissuto La leggenda degli uomini straordinari.

Addio Sean Connery e grazie di tutte queste emozioni.