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John Le Carré: lo scrittore che venne dal freddo

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Quando un anno maledetto sta per finire ma con un colpo di coda ci porta via ancora un grandissimo della letteratura, percepisci che il piatto è colmo e non vedi l’ora che si concluda. Sabato 12 dicembre 2020 ci ha lasciato anche John Le Carré, semplicemente il più grande autore di spionaggio della storia.

Lo scrittore inglese, il cui vero nome era David J. M. Cornwell, era nato a Poole, Dorsetshire, nel 1931.

Fino al 1963 era stato membro del MI6, che lasciò per intraprendere la carriera giornalistica e letteraria, utilizzando uno pseudonimo proprio per nascondersi dai suoi trascorsi al servizio di Sua Maestà Britannica.

E fu proprio il 1963 l’anno migliore, quello in cui pubblicò il suo capolavoro: La spia che venne dal freddo. Raccontava la realistica storia di Alec Leamas, una spia britannica inviata a Berlino e sospettata di defezione. Era un vero e proprio manuale di storia dei servizi segreti ai tempi della Guerra Fredda e compariva, in un ruolo marginale, George Smiley, colui che sarebbe diventato il suo personaggio più conosciuto, l’anti Bond per eccellenza: agente segreto anziano, grassottello e con problemi familiari (e una moglie che lo tradisce). Le sue avventure saranno il ritratto di un lavoro duro e, spesso, senza troppe soddisfazioni.

Il suo personaggio diventò, così, protagonista di molti libri, spesso in contrapposizione con la sua nemesi oltrecortina (Karla) come in capolavori quali La talpa, L’onorevole scolaro e Tutti gli uomini di Smiley.

Sebbene sapesse dare il meglio di sé con la Guerra Fredda, fu anche un attento analista delle aree di crisi mondiali. Ancora oggi La tamburina ci spiega perfettamente il conflitto tra Palestina e Israele, La passione del suo tempo la disgregazione dell’Unione Sovietica in tanti stati nazionali in lotta tra di loro, Il direttore di notte il traffico di droga e d’armi e Il giardiniere tenace la lotta del popolo africano contro le multinazionali.

Seppe anche divertirsi e divertirci con lo spionaggio come ne Il sarto di Panama, il suo omaggio a Graham Green.

I suoi romanzi sono spesso diventati film e serie TV di successo: indimenticabili Sean Connery e Michelle Pfeiffer nel romantico La casa Russia, Ralph Fiennes e Rachel Weisz in Il giardiniere tenace, Pierce Brosnan e Geoffrey Rush in Il sarto di Panama, Gary Oldman in La Talpa, anche se chi scrive preferì l’interpretazione di Alec Guinness nella serie TV di fine anni Settanta tratta dallo stesso romanzo.

Ci mancherà il suo crudo realismo, ma le sue opere vivranno per sempre, testimoni storiche di un’epoca.