Le antologie di Natale sono un classico e non parliamo dell’ennesima raccolta con Elvis Presley e Mariah Carey, che comunque avrebbe un suo perché, ma di racconti che, dell’atmosfera del periodo, trasmettono tutto il perfido fascino… assassino.
Andiamo con ordine. Prima di tutto denunciamo un doppio conflitto di interessi perché in questa antologia è presente un racconto dell’autore di questo articolo ma la causa è giusta ed è bello parlarvene. Inoltre, l’antologia si intitola Natale a Milano, libro giallo (Neos Edizioni, 2021) e quindi non può non essere ospitata sul nostro blog dedicato a quel colore che così tanto ci appassiona. E così ringraziamo i due curatori che ci hanno concesso questa intervista.
Fiorenza Pistocchi è una fine autrice, nata a Savona ma che ha vissuto a lungo a Milano e Pioltello nel suo hinterland e che ben conosce la storia e le sfaccettature di questa città. Il suo romanzo I colori del buio (Neos Edizioni, 2019), ambientato a Pioltello negli anni delle deportazioni, le ha portato apprezzamenti anche da Liliana Segre e i suoi gialli, come il recente Il tocco del piccolo angelo (Neos Edizioni, 2021), sono intrecci di sofisticata eleganza.
Gian Luca Margheriti è una vera istituzione a Milano. Il suo canale su YouTube in cui racconta i segreti della città nella serie Milano in 90 secondi (o quasi) è molto seguito e veste lo stile delle sue opere letterarie tra cui Lettere dall’inferno. La storia di Jack lo squartatore (Il Nuovo Melangolo, 2014 e in ebook per Algama dal 2018), 101 tesori nascosti di Milano da vedere almeno una volta nella vita (Newton Compton, 2018) e il recente Milano dei Visconti e degli Sforza (Newton Compton, 2021). Parliamo con loro di quest’ultima fatica.
Fiorenza, raccontaci cosa sono questi Natali a Milano.
F: Sono raccolte di racconti pensate per celebrare la città di Milano in un periodo in cui si veste di un abito tutto luccicante, quello del Natale, appunto. Siamo arrivati alla sesta edizione e ne abbiamo esplorato molti aspetti attraverso l’invenzione letteraria di scrittrici e scrittori. Dai racconti ambientati sui mezzi pubblici a quelli che ci ricordano la capacità di accogliere chi vi arriva in cerca di fortuna, dalle follie che vi sono possibili ai colori che possiamo ritrovare tra le luminarie di una città ormai europea, ma che non dimentica le tradizioni e una “milanesità” contagiosa anche per chi non è nato qui.
Gian Luca, il colore di quest’anno è il giallo. Quanto è importante in una città come Milano?
GL: Il giallo è indubbiamente un colore molto milanese, basti pensare al giallo del nostro risotto, il vero ambasciatore della cucina meneghina nel mondo. Ma il giallo è un’infinità di altre cose: le foglie del Parco Sempione in questa particolare stagione dell’anno, il tramonto nelle acque del Naviglio, i taxi di una volta, l’intonaco delle case di ringhiera, i nostri amati tram, una delle linee della metropolitana, e potremmo andare avanti per ore a elencare quante cose gialle si trovano a Milano. Il “giallo Milano” era addirittura un colore specifico, un particolare tono di giallo scelto dagli Sforza per dipingere le cascine fuori dalla città così che fossero più facilmente visibili nei proverbiali nebbioni milanesi. Il giallo a Milano è anche un’altra cosa: è il colore scelto da Arnoldo Mondadori per le copertine di una collana di romanzi noir da edicola nata proprio a Milano nel 1929. Quel giallo in copertina sarebbe uscito dalle edicole e entrato nel linguaggio comune per indicare un intero genere letterario. E arriviamo così al tema al centro della maggior parte dei racconti dell’antologia.
E poi c’è il cibo e le ricette. Amo molto l’alternanza tra i racconti e le pause culinarie: ritengo sia una scelta letteraria azzeccata. Come nasce questa idea e quanto incide sull’antologia?
F: Il cibo è uno dei piaceri della vita, così come la lettura, naturalmente per chi come noi ama immergersi nelle narrazioni. L’idea nasce dal desiderio di coniugare questi due piaceri in un unico strumento, il libro. È un’idea del nostro editore, Silvia Ramasso, l’anima di Neos edizioni di Torino, che ha vissuto a lungo a Milano e ne ha respirato le atmosfere. Carlo Enrico Venturi, il Cuoco in Cravatta, è stato capace di scovare ricette per tre colori: rosso, verde e giallo, che ha distribuito nelle ultime tre antologie, per il piacere dei golosi… di piatti e di letture.
Potrei mettervi in imbarazzo nel chiedervi quale racconto vi è piaciuto di più ma non lo farò. Però vi chiedo come vivete il ruolo di curatori di una squadra di questo tipo?
F: Non è un compito facile: a volte ho l’impressione di essere vissuta dagli autori come una mosca fastidiosa che ricorda scadenze e finalità, suggerisce spunti o modifiche, quasi una funzione da editor, anche se in Neos c’è un editor dedicato per le antologie. C’è in me il desiderio di consegnare all’editore un buon prodotto, quasi definitivo, con l’ansia e la responsabilità che questo comporta. Però dimentico tutto quando mi trovo in mano un libro come quello di quest’anno, ricco di bei racconti, in cui scrittrici e scrittori hanno creduto e si sono impegnati per costruire storie divertenti, accattivanti, sorprendenti. Ho apprezzato molto poter condividere con Gian Luca Margheriti la funzione di curatore, una persona con cui è facile collaborare al meglio… E comunque, cari autori… io vi curo…
GL: Come dice Fiorenza, non è mai un compito facile. Gestire gli autori richiede un notevole tatto. Bisogna cercare di suggerire senza imporre, guidare senza dare l’impressione di farlo, così che alla fine tutti i racconti si armonizzino tra loro senza dare l’idea che l’antologia sia l’assemblaggio di parti tra loro separate, ma un insieme armonico che suona lo stesso brano. Lasciami aggiungere anche che qui lo si fa a fin di bene, e questo rende il lavoro di curatore ancora più soddisfacente; gli autori, infatti, come è tradizione delle antologie natalizie di Neos Edizioni, hanno deciso di devolvere il compenso derivato dai loro diritti d’autore in beneficenza. In questo caso specifico il denaro va alla onlus International Help, un’associazione torinese che ha lo scopo di sostenere progetti di aiuto in paesi in difficoltà come l’Afghanistan, l’Etiopia, il Guatemala e il Kurdistan.
Ringraziando i curatori vi ricordo che potete acquistare l’antologia ordinandola in libreria nel caso avessero terminato le copie oppure dai principali negozi on line. Avrete tra le mani un appassionante viaggio in compagina di molti autori milanesi e delle loro avventure: Giallo Praga di Arrigo Geroli, Colchico di Carlo Negri, Solo per dirle addio di Albina Olivati, Giallo alla Scala di Daniela Quadri, Nebbia 1928 di Giancarlo Bosini, Macchie gialle sul tram di Maria Elisabetta Ranghetti, Il “giallo” del risotto giallo di Fabio Villa, Natale con il drago di Marco Donna, Il cane giallo di Fioramante Conidi, La falsa porta. Commedia investigativa in un atto di Alessandra Vittoria Massagrande, Le intermittenze dell’amore di Erica Arosio, La bionda, il lupo e la Luna: un omaggio (?) a un’icona horror-pop immortale di Maddalena Molteni, Il gioco della Torre Branca di Rino Casazza, Giallo Magenta di Andreina Grieco, Da Parigi con colore di Nucci Ferrari, Cenerentola all’Isola di Giorgio Maimone, Zone gialle in zona gialla – Un’avventura di Mister Noir di Sergio Rilletti, Giallo era giallo, ma… di Fiorenza Pistocchi, Giallo Zafferano di Gian Luca Margheriti. Le ricette sono del Cuoco in Cravatta, Carlo Enrico Venturi e la copertina è una illustrazione di Gianni Chiostri.
Conosciuto dai fan di James Bond per le sue guide alle locations dei film tra cui Dall’Italia con amore (Edizioni del Faro, 2012). Nel 2013 un suo racconto è stato pubblicato nel volume Girls della raccolta YouCrime (Rizzoli Lab/Il Corriere della Sera). Ha scritto articoli per alcune riviste tra cui Turisti per caso, Note e La Freccia. Con lo pseudonimo Darko Bay ha pubblicato i romanzi Regola di ingaggio (Segretissimo Mondadori, 2017) e Regola d’onore (ZeroUnoUndici, 2019) oltre a numerosi racconti action.