Cristina Cassar Scalia, siciliana, originaria di Noto e di casa a Catania, medico oftalmologo e scrittrice di romanzi gialli. Ha raggiunto il successo e la notorietà con la serie letteraria dedicata al vicequestore Vanina Guarrasi e L’uomo del porto è il nuovo capitolo della serie.
«La mia non è una Sicilia da cartolina e con Vanina ho un rapporto talmente tanto forte che, talvolta, ho l’impressione di sentire la puzza delle sue sigarette preferite» ha dichiarato l’autrice, che continua a stupire di romanzo in romanzo.
Con l’ultimo romanzo, L’uomo del porto, siamo a Catania. Nella grotta di un fiume sotterraneo usata come saletta da un locale molto noto viene ritrovato il cadavere di un uomo: lo hanno accoltellato.
Una brutta faccenda su cui dovrà fare luce il vicequestore Vanina Guarrasi che, come se non bastasse, da qualche settimana è pure sotto scorta.
La vittima è un docente di filosofia del liceo classico, un tipo solitario, che non aveva né debiti, né legami con la malavita. Eppure qualcuno lo ha ucciso, lasciando il suo corpo nel letto dell’Amenano, un corso d’acqua che secoli fa un’eruzione dell’Etna ha ricoperto di lava e che ora scorre sotto il centro storico della città.
Vanina Guarrasi prende in mano l’indagine. Di indizi, nemmeno l’ombra. Il mistero è assai complesso, e forse ha le sue radici nel passato ribelle della vittima. Per risolverlo la protagonista potrà contare ancora una volta sull’aiuto dell’impareggiabile commissario in pensione Biagio Patanè.
Secondo Severino Colombo del Corriere della Sera
«La Cassar Scalia è la migliore scrittrice italiana di storie di poliziotte in circolazione».
Il romanzo uscito il 3 Maggio è già in ristampa, segno di una risposta più che positiva da parte dei lettori.
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Il lato oscuro della narrativa, come non lo hai mai letto.